I BAGNI "I Bagn"

Immagini di bagnanti e di luoghi dove si facevano i bagni i Viestani. Non solo per vedere "in costume" i nostri antenati ma anche per evidenziare che sulla spiaggia si ricercava svago e salubrità.

Oggi Vieste è la città dove il mare - per le sue correnti e non per le attenzioni ecologiche degli uomini riesce a salvaguardare la propria trasparenza. Le spiagge sono affollate di bagnanti. Volevamo documentare alcune immagini di bagnanti e di luoghi dove si facevano i bagni i Viestani. Non solo per vedere "in costume" i nostri antenati ma anche per evidenziare che sulla spiaggia si ricercava svago e salubrità. Andare alla spiaggia per fare i bagni significava anche emanciparsi dal recinto paesano e dalla sua quotidianità, riuscire a trovare un tempo libero da vivere sulla spiaggia con gli amici e i familiari, liberandosi da un tempo casalingo e lavorativo. I gruppi di bagnanti sono ovviamente costituiti da familiari e da amici. Andare ai bagni è come fare una scampagnata. La spiaggia diventa così un modo nuovo e moderno di divertirsi; prima si andava in campagna a fare la (s)campagnata, ora i giovani vanno sulla spiaggia: è la scoperta di un nuovo spazio di divertimento ma anche di una nuova generazione che vuole divertirsi diversamente. Il mare e la campagna vengono così trasfigurati da luoghi di lavoro a luoghi di gioioso godimento dei frutti del lavoro.

Gend che partit p l'Ann Sand vnit a Vist tutt quand ! Pellegrin d tutt u munn, arrambcatv sop u Pzzmumm! Comtiv d qualsias paes, facitv u bagn a la Mezzapres! E vuj turisti du Giappon, duj chepsott ret u Trion ! Vnit p n'gil, p n'derr e p mer: f'rmatv però quann vdit u fer. Nuj v facim vdè i surg russ: moss, fanatcarija vacand e luss; u Segg, i grott, u castidd, u scel, la Fasc'nedd, u Pandanidd. S vnit, assapret i cannllicchj, quidd però che accapp Unzicchj; u facim vev au "Puzz Sali'z" e durmì reti la "Porta Fal'z". (Gaetano Delli Santi, Vnit a Vist, 1950)